A Quiet Place - Un Posto Tranquillo - la recensione


Anzitutto ringraziamo la 20th Century Fox per averci tradotto il titolo con Google Translate e a questo punto potevano mettere anche una altro sottotitolo con scritto 在安靜的地方 per la grande comunità cinese che vive in Italia e poi un sotto-sotto titolo con scritto "Sa Tahimik na Lugar" per tutti i filippini che puliscono le nostre case e non dimentichiamoci degli indiani che tengono aperti i fiorai per tutta la notte e quindi शांत स्थान पर e poi ci sono i kebbabbari e io adoro il kebab e il mio barbiere di fiducia è arabo e quindi traduciamolo anche per loro في مكان هادئ  e poi facciamo anche un sondaggio su internet per tradurlo in altre lingue, ché l'inglese altrimenti non si capiva abbastanza bene.
Comunque parliamo di cose serie: il film è bello.
Non è semplice fare un film horror che regga la tensione dall'inizio alla fine e invece questo A Quiet Place (nonostante un inizio forse un po' lento) mette proprio ansia e la cosa meglio riuscita è che pur non raccontando nulla e non facendo nessuna premessa, riescono ad immergerci perfettamente in questo mondo oppresso da mostri non ben definiti, che appena fai il minimo rumore ti squartano. Un film quasi esclusivamente senza dialoghi e con solamente i suoni della natura, ovviamente per non fare rumore e non essere scoperti. Questa era la sfida del regista e l'ha vinta a colpi di inquadrature ed espressioni. Poi ovviamente se ti fermi a riflettere, ti accorgi che questi non potrebbero neanche cagare perché basterebbe una scoreggia per essere trucidati dai mostri, ma cerchiamo di prendere questo film per la bravura del regista che riesce a muovere la cinepresa in modo da seminare continuamente inquadrature di oggetti che potrebbero fare rumore e quindi tradire i protagonisti in qualsiasi momento, per arrivare al culmine di ansia che è il pancione di Emily Blunt: una bomba ad orologeria che ovviamente scoppierà durante i 90 minuti di pellicola.
I salti sulla poltrona sono assicurati, gli attori sono bravi e per chi se lo stesse chiedendo, quel grandissimo bono è John Krasinski, marito di Emily sia nel film, che nella vita vera, nonché regista e sceneggiatore della pellicola. Insomma, un piccolo film quasi familiare, a metà strada tra il B movie e il film d'autore, che sta ottenendo un meritatissimo successo.

Consigliato: Assolutamente sì, ma solo se avete i nervi saldi, perché è abbastanza ansiogeno. 

Commenti

  1. Accipicchia volevo saltarlo a piè pari ma ora mi fai venire il dubbio che sia vedibile. C'è da dire che mi hanno sfracassato i cojoni i film che non raccontano nulla. Io necessito di STORIE per godere al cinema ed ormai è sempre più difficile travarne di belle!

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    1. Guarda, è un film a basso budget, ma per niente stupido, io una possibilità glie l'ho data e non mi sono pentito.

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